Inclusione dei comuni fino a 50mila abitanti, anticipo del 30% del contributo, cumulabilità, proroga dei termini per chiudere i lavori e retroattività delle regole
Incentivi alle comunità energetiche rinnovabili ai Comuni fino a 50.000 abitanti, possibilità di richiedere un anticipo del contributo del 30%, cumulabilità con altri incentivi, termini più elastici per concludere i lavori, retroattività delle nuove regole più permissive.
Sono le novità contenute nel decreto firmato dal Mase con l’obiettivo di stimolare le richieste. Al momento, infatti, la misura non ha riscosso il successo sperato.
Le nuove regole si applicheranno anche alle domande già presentate.
Comunità energetiche rinnovabili, aumenta la platea dei beneficiari
Il decreto firmato dal Mase introduce una modifica sostanziale al perimetro dei beneficiari: l’accesso ai contributi è ora esteso ai comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti, una soglia dieci volte superiore rispetto al limite previsto inizialmente.
Fino ad oggi, infatti, il contributo a fondo perduto era riservato esclusivamente ai comuni con meno di 5.000 abitanti, una scelta dettata dalla volontà di favorire l’autonomia energetica delle aree interne e dei piccoli centri.
Con l’ampliamento della soglia demografica, il Governo punta a coinvolgere una platea più ampia di territori, comprendendo anche realtà urbane di media dimensione.
Tempi per l’entrata in esercizio delle comunità energetiche rinnovabili
Il decreto introduce una maggiore flessibilità nei tempi di entrata in esercizio dei progetti.
In base alle nuove regole, i lavori di realizzazione dell’impianto di produzione devono essere ultimati entro il 30 giugno 2026, mentre gli impianti devono entrare in esercizio entro 24 mesi dalla data di completamento dei lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027.
Fino ad ora, la deadline per l’entrata in esercizio è stata fissata al 30 giugno 2026. I termini più elastici eviteranno la decadenza dal diritto a percepire gli incentivi.
Anticipo dei contributi alle CER
Il Mase ha concesso la possibilità di ottenere un anticipo fino al 30% del contributo a fondo perduto, a fronte del 10% attualmente previsto. La misura favorirà la liquidità dei soggetti attuatori e la sostenibilità finanziaria dei progetti.
Allo stesso tempo, il decreto stabilisce che le quote a saldo saranno erogate sulla base della documentazione comprovante la fine dei lavori e non la sottoscrizione del contratto di incentivazione. Si tratta di un tempo aggiuntivo che eviterà la revoca dei benefici.
La revoca del contributo scatterà nel caso di mancata sottoscrizione del contratto di incentivazione.
CER e cumulo degli incentivi
Secondo le nuove regole, non ci sarà nessuna riduzione dell’incentivo in caso di cumulo con altre agevolazioni. L’agevolazione varrà anche per i privati, che potranno accedere a CER e ad altri bonus contemporaneamente senza decurtazioni.
Attualmente, invece, la normativa prevede decurtazioni in caso di contributi in conto capitale.
Retroattività delle nuove regole sulle comunità energetiche rinnovabili
Come già detto, le nuove regole più favorevoli, contenute nel decreto del Mase, valgono anche per le domande già presentate.
In questo modo, i soggetti con progetti già avviati possono ad esempio beneficiare delle tempistiche più elastiche per la conclusione dei lavori e messa in esercizio degli impianti, ma anche richiedere un anticipo più consistente del contributo.
Cosa sono le Comunità energetiche rinnovabili
Ricordiamo che le comunità energetiche rinnovabili sono state introdotte con il DL 162/2019, con l’obiettivo di stimolare una pluralità di soggetti a mettersi assieme per dotarsi di impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Un altro input alle comunità energetiche rinnovabili è arrivato con la Direttiva Europea sulle fonti energetiche rinnovabili, recepita in Italia con il DLgs 199/2021.
Tale decreto ha stabilito l’aggiornamento degli incentivi per gli impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo collettivo o in comunità energetiche rinnovabili.
Negli anni successivi, il Governo ha iniziato a definire gli incentivi. Nel 2023 sono stati stanziati 5,7 miliardi di euro per finanziare un incentivo in tariffa per tutto il territorio nazionale e un contributo a fondo perduto del 40%, riservato ai territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti.
Le regole operative sono state definite a cavallo tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, con l’apertura delle domande da aprile 2024.
A causa del basso numero di domande presentate, lo scorso marzo il Mase ha prorogato dal 31 marzo 2025 al 30 novembre 2025 il termine entro cui i Comuni con meno di 5.000 abitanti possono presentare le richieste.
Con il suo ultimo intervento, il Mase ha deciso di percorrere la strada dell’ampliamento dei beneficiari.
Italia Solare sulle CER: 'novità positive ma anche criticità'
Italia Solare ha commentato positivamente le novità introdotte e precedentemente sollecitate al Governo. "Questa modifica permette di evitare penalizzazioni legate a eventuali ritardi nei tempi di allaccio alla rete, che non dipendono dagli operatori”.
“Resta però una criticità di fondo: il meccanismo agevolativo legato al PNRR impone tempistiche estremamente ristrette. Le richieste devono essere presentate entro il 30 novembre 2025 e, per farlo, è necessario avere già ottenuto preventivo di connessione e tutte le autorizzazioni. In molti casi, questi passaggi richiedono tempi lunghi e incerti, incompatibili con le scadenze imposte”.
“Italia Solare - continua la nota - rinnova quindi l’invito al Governo a valutare una proroga delle scadenze e un rafforzamento delle misure di accompagnamento, in particolare a supporto dei piccoli Comuni e dei soggetti che intendono avviare CER”.
“Siamo confidenti che questo nuovo respiro dato al meccanismo del PNRR possa contribuire ad un aumento della potenza rinnovabile realizzata. Se ben strutturate e supportate, le Comunità Energetiche Rinnovabili possono contribuire concretamente alla decarbonizzazione, all’efficienza energetica e alla partecipazione attiva dei cittadini nella transizione energetica. Per questo è indispensabile offrire loro condizioni stabili, accessibili e tecnicamente realizzabili”, afferma Andrea Brumgnach, Vicepresidente e co-coordinatore del gruppo di lavoro CER di Italia Solare.
Anci chiede accompagnamento per i piccoli comuni sulle CER
Anci esprime soddisfazione per il nuovo decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, che recepisce le istanze dei territori.
Il delegato alle Politiche energetiche, Mario Conte, ha sottolineato la necessità di strumenti di accompagnamento per i piccoli comuni e il ruolo chiave delle Regioni.
Anci ha ribadito l’impegno a collaborare con il MASE per favorire soluzioni efficaci contro cambiamento climatico e disuguaglianze sociali, come dimostrato dal successo dell’Avviso CSE 2025, e ha chiesto lo stanziamento di risorse aggiuntive per i progetti ammissibili ma non finanziati per l’esaurimento dei fondi dell’Avviso CSE 2025.